Podere Carriero, amore e olio
Quella di Podere Carriero non è solo una storia di olio. È una storia di amore, amore per il lavoro, per la terra e per ciò che da essa si produce. Siamo a Montescaglioso o Mònde, volendo rimanere fedeli al dialetto del posto, poco più di novemila abitanti nell'estrema parte centro orientale della provincia di Matera, su un colle che da 352 m s.l.m. domina un territorio che ricade completamente in un’area archeologica, quella della Murgia materana, dall’elevato interesse storico e paesaggistico.
Ma ciò che si aggiunge alla caratterizzazione di un territorio vasto, tanto nelle bellezze naturali quanto in quelle artistiche, sono senz’altro i sapori. Ed è di sapori che l’azienda Carriero si occupa, i sapori della tradizione e di un’artigianalità che torna a farsi identificativo di un prodotto genuino, che continua a parlarci, nell’arco di secoli di storia, non solo di sé stesso, ma anche e soprattutto di noi lucani.
La
storia di Podere Carriero inizia così: «dalla fusione di due
aziende di famiglia – racconta con orgoglio Filomena Carriero -
quella mia e quella di mio marito Giulio, infatti le nostre origini
sono di famiglie di contadini che si tramandavano il mestiere di
padre in figlio e di generazione in generazione. Un’avventura, la
nostra che parte nel 2009 e procede a tappe, regalandoci ogni anno
mille emozioni, dalla
cura degli ulivi prima, alla gioia della raccolta poi, ed infine quel
fremito che ci accompagna durante l’attesa dell’assaggio del
nuovo olio».

Oltre venti ettari di terreno, di cui una decina destinati alla coltivazione dell’ulivo, per un totale di millesettecento piante che si distinguono a loro volta tra Coratina, Leccino e Frantoiana, cultivar che da sempre fanno parte della flora storica del posto. «Abbiamo appezzamenti che vanno dalla valle del Bradano, dove il clima risente molto dell’influsso del mar Ionio, con condizioni di semi-continentalità, sino alla Murgia Materana, un altipiano calcareo ricoperto della tipica vegetazione mediterranea» spiega Giulio Di Taranto.
Un’azienda a conduzione familiare quella di Podere Carriero, dove l’innovazione e la ricerca, sia nelle coltivazioni che nella produzione, fanno da ponte alla mai sopita volontà di mantenere, e al contempo valorizzare, i sapori che contraddistinguono la terra di appartenenza. Farsi portatori di un’unicità che non ha pari.

Un’unicità che più volte, nel corso degli anni, è stata riconosciuta e messa in luce anche grazie alla partecipazione a numerosi concorsi. Ultima soddisfazione il Premio Olivarum per il migliore olio extravergine di oliva prodotto e imbottigliato in Basilicata: «una bella sorpresa» commenta Giulio Di Taranto, con la modestia di chi sa di aver fatto un buon lavoro. Andando a ritroso nel tempo, la menzione Grande olio Slow, il Premio Verga e le tre foglie Gambero Rosso.

I progetti futuri? «Continuare lungo il solco della qualità e delle pratiche sostenibili – aggiunge Di Taranto – e un passo alla volta raddoppiare il numero delle piante, lungo la strada della condivisione delle idee, dell’esperienza accumulatasi negli anni e soprattutto del frutto più prezioso del nostro lavoro, l’olio».