Masseria Polverara: recupero e ruralità a due passi da Padova
«Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo».
Ed
è proprio dalla necessità di dover fare per poter in seguito
imparare, che prende avvio la storia imprenditoriale di Luca
Trivellato, classe 1981. Necessità che lo spinge ad abbandonare
l'ufficio e ripartire dal sogno del proprio padre. Siamo nel piccolo
comune di Polverara, poco più di tremila anime in provincia di
Padova ad appena 6 m s.l.m.: quella che vi raccontiamo è la storia
della Masseria
Polverara,
un'avventura che ha inizio nel 1987, quando Fernando Trivellato,
oltre a raccogliere attrezzi antichi nei vari mercatini della zona,
intraprende un vero e proprio progetto di recupero e selezione della
Gallina di Polverara, razza tipica locale che negli anni era andata
via via scomparendo, soppiantata dall'introduzione di altre razze più
redditizie e che meglio si prestano all'allevamento intensivo. Lo
studio e una selezione lunga tredici anni, per "ricostruire"
una razza storica le cui testimonianze arrivano da lontano: documenti
medioevali e testi letterari che raccontano una storia leggendaria di
pellegrini polacchi che si recano a Roma portando con sé alcuni
polli.

Il
risultato? Ben dodici varietà diverse per colorazione, selezionate
sulla base di alcune informazioni ritrovate all'interno di un
prezzario di fine ottocento. Un recupero la cui importanza non si
misura solo in termini di biodiversità ritrovata, ma abbraccia la
matrice storica e culturale propria del luogo: basti pensare che lo
stesso stemma comunale presenta l'immagine di un gallo, a
testimonianza di come l'allevamento avicolo sia da sempre radicato
nelle tradizioni economiche del territorio. Un allevamento che la
Masseria porta tutt'ora avanti, in
numero ristretto, nel
pollaio all’aperto e a terra.

Sostenibilità sembra essere la parola d'ordine: «L’allevamento è prettamente un allevamento di selezione per il recupero delle galline razza Polverara. Tra gli 8/10 mesi i polli che non rientrano nel progetto di selezione vengono portati in un macello autorizzato. Le galline sono allevate con granaglie e con mangimi no ogm. La particolarità della razza, l’allevamento a terra in ampi spazi e il tempo lungo per la macellazione comportano un costo elevato di acquisto a cui corrisponde un’elevatissima qualità e particolarità del sapore delle carni. Ricordate, se mai voleste assaggiarne una, che ci abbiamo messo più di 20 anni per recuperare la razza gallina di Polverara, e che prima di essere macellate, qualcuno le ha allevate per più di 240 giorni, quelle che comprate al supermercato hanno al massimo 35 giorni». Insomma, una tipologia di allevamento dove gli animali non vengono selezionati per essere, semplicemente, «macchine da carne», in un'ottica quanto mai distante dai grandi numeri che il mercato attuale richiede.

Nel 2014 il figlio Luca subentra nella gestione dell’azienda con l'obbiettivo di «strutturare un progetto agricolo collettivo e sostenibile, che metta in relazione soggetti provenienti da diverse esperienze e che questi, in sinergia, possano valorizzare l’agricoltura biologica, la salvaguardia delle biodiversità e il mondo rurale». Da qui l'idea di una azienda multifunzionale: la nascita del museo della civiltà contadina, più di 2000 attrezzi e 600 mq di esposizione per scoprire l’agricoltura e la vita nel veneto di fine 1800 inizio 1900, tramandare la cultura del mondo rurale organizzando percorsi didattici per le scolaresche, stimolare i ragazzi alla curiosità, preservando la conoscenza di tradizioni centenarie e trasmettendo il rispetto dell’equilibrio naturale. E ancora la fattoria didattica, la natura come scuola: attività laboratoriali e un servizio di outdoor education riservato ai bambini dai tre ai sei anni di età. «Conoscere la vita in campagna, riconoscere l’importanza della preservazione dell’ambiente, capire il valore della coltivazione naturale ed apprendere i cicli di vita di piante e animali, è tutto quello che intendiamo trasmettere attraverso la visita nella fattoria».

All'allevamento avicolo la Masseria Polverara ha affiancato nel corso degli anni la produzione di miele, vino, olio e verdure coltivate con metodo organico, senza l’utilizzo di pesticidi o concimi chimici, non solo acquistabili in azienda, ma anche tramite un abbonamento settimanale con consegna diretta a casa degli ortaggi. «Fare agricoltura oggi è sempre più complicato - spiega Luca Trivellato - se alla mission principale delle aziende agricole si riescono ad affiancare altre forme di redditività questo permette, in un'organizzazione sinergica, di sopperire alle eventuali perdite di beni primari». Guardare al mondo rurale e all'equilibrio dello stesso attraverso nuove prospettive insomma, conciliando sostenibilità ambientale ed economica, una sfida ardua quella intrapresa dalla Masseria Polverara, ma che non si può più far a meno di considerare se si vuole progettare un futuro che vada oltre le mere leggi del mercato.
SIMONA PELLEGRINI