La Fonte Antica, il sogno di Antonio Racioppi

«Se non riesci a realizzare i tuoi sogni, creane di nuovi».

Questo il motto di Antonio Racioppi, classe 1994, che da bambino voleva diventare un pilota d'aerei, intanto l'infanzia passava tra il gregge del nonno e l'orto dei genitori, poi il diploma all'Istituto Tecnico Agrario di Villa d'Agri e nel 2016, a soli ventidue anni, spinto dalla forte volontà di non abbandonare la tradizione agricola familiare, rileva l'azienda paterna, nasce così La Fonte Antica, all'interno della storica tenuta nobiliare di Fontana Marchegiani. Siamo a Spinoso, piccolo comune della provincia di Potenza, grazioso borgo con poco più di mille abitanti al limite sud del massiccio del monte Raparo, lungo le sponde del lago di pietra del Pertusillo, un dolce territorio collinare nel cuore del Parco nazionale dell'Appennino lucano.

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Imprenditoria giovanile coniugata al recupero e alla salvaguardia di un sapere antico attraverso «un percorso continuo di apprendimento ed utilizzazione delle migliori tecniche colturali, senza tralasciare nuove forme di impianto e nuove tecniche di coltivazione», per una produzione orticola vasta e differenziata: zucchine, asparagi, fave, mais da mensa e i fagioli di Sarconi IGP, prodotto, quest'ultimo, fortemente legato alle caratteristiche pedoclimatiche del territorio, dove l'abbondante disponibilità di acqua assieme alle basse temperature estive permette la produzione di fagioli di elevata qualità assolutamente distinguibili dalle altre varietà esistenti. La produzione frutticola è, invece, centrata sul melone retato e sul kiwi.

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Un territorio vocato all'agricoltura da secoli, che ha permesso, assieme alle preziose acque sorgive del fiume Maglie utilizzate nell'irrigazione dei fondi in seguito a un miglioramento fondiario e a un moderno impianto consortile, al giovane imprenditore di allargare i propri orizzonti approcciandosi alla coltivazione di una pregiatissima quanto rinomata spezia, lo zafferano. Tra gli altri progetti il completamento del laboratorio di trasformazione dei vari prodotti aziendali e la realizzazione di serre 4.0 per la coltivazione fuori suolo facendo ricorso all'idroponica e all'aeroponica, tecnologie innovative e rivoluzionarie.

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«Mi sono dedicato all’agricoltura perché è soddisfacente veder nascere, crescere e produrre un ortaggio. Mi appassiona fare l’agricoltore perché questo lavoro rientra nel settore primario e quindi, viene prima di tutto; senza materia prima non c’è vita». Questi i motivi che hanno portato il giovane Antonio Racioppi a intraprendere un nuovo percorso seguendo le orme paterne, tradizione ed innovazione, per una agricoltura che guardi a un futuro più pulito e sostenibile.

SIMONA PELLEGRINI