Azienda agricola Bitonti: l’olio come proposta culturale
Oltre duecento anni di storia, e un territorio che si fa testimone del tempo e del lavoro. Siamo a Ferrandina, 482 m s.l.m. nella valle del Basento, accarezzata dalla sponda occidentale dell’omonimo fiume, nella parte centro settentrionale della provincia di Matera.
Un passato, quello del borgo materano, che affonda le proprie radici nei fasti magno greci, attorno al 1000 a.C., con il nome di Troilia; poi il cambio d’identità verso la fine del 1400, quando Federico d’Aragona la battezza tale in onore del padre, re Ferrante. Un tempo nota per la produzione di tessuti in lana, tra cui la felandina, molto apprezzata e richiesta nel Regno di Napoli, la città si distingue in seguito per la produzione di olio, legato a una specifica cultivar autoctona, la majatica.
La
stessa majatica di cui Felice Bitonti si prendeva cura sul calare del
1700, quegli stessi alberi secolari che oggi rappresentano l’orgoglio
e la forza di un’azienda che può vantare alle proprie spalle oltre
duecento anni di presenza sul territorio. Otto generazioni e la
perseveranza nel portare avanti la tradizione e la vocazione di
famiglia: «custodi del passato e costruttori del futuro»,
sintetizza Pietro Bitonti, inquadrando al contempo quella che è la
missione ultima della sua azienda.

Ma procediamo con ordine. Oltre duecento ettari di terreno tra ulivi e seminativo coltivati nel pieno rispetto dell’agricoltura biologica, più di seimila piante secolari e un incremento che anno dopo anno segna il passo di una produzione che intende farsi strada verso i mercati extraregionali e non solo: «il nostro è un marchio che vuole raccontare il territorio a cui è intimamente legato, far conoscere un prodotto che diventi testimone dell’autenticità lucana oltre i confini regionali, da qui i nostri rapporti commerciali si estendono dal nord Italia fino al Belgio, per arrivare negli Stati Uniti».
Il punto di forza? La gradevolezza e l’equilibrio di un prodotto genuino, ottenuto dall’utilizzo di moderni sistemi di estrazione. Un fruttato medio, arricchito dai tipici profumi della collina materana, accompagnato da uno spiccato sentore di piccante che lo contraddistingue e lo rende unico, una caratteristica impossibile da confondere. «Il nostro olio extra vergine di oliva biologico – spiega Bitonti – presenta tra l’altro un bassissimo indice di acidità in acido linoleico a cui si contrappone un'alta concentrazione di polifenoli, noti per le loro proprietà antiossidanti».

Ma non è solo nella produzione di olio che l’azienda Bitonti trova la propria compiutezza: «nel 2015 abbiamo inaugurato, nel medievale borgo di San Mauro Forte, presso la storica dimora familiare, il museo multimediale In Viaggio In Basilicata, dando avvio a svariati eventi culturali promossi e sponsorizzati dal nostro stesso marchio, un modo per l’azienda di valorizzare il territorio e cogliere nuovi stimoli dalle influenze delle espressioni d’arte». Concerti, rappresentazioni teatrali, mostre di pittura e numerose presentazioni di libri, ma anche e soprattutto la proposta di un’offerta culturale che possa farsi attrattore turistico.
Come si coniuga tutto ciò al marchio Bitonti? «La nostra intenzione è quella di porre sotto una nuova luce la vocazione agricola e in special modo olivicola della zona, raccontarne la tradizione affinché essa possa farsi, con il tempo, tratto distintivo della nostra amatissima terra».

Raccogliere le nuove opportunità che il settore agricolo oggi offre e proiettarle, attraverso la lente della multifunzionalità, non solo verso la produttività aziendale, ma lavorare affinché possano essere stimolo, e al contempo, occasione di sviluppo per un territorio, il nostro, con un lungo percorso di valorizzazione tutto ancora da compiere.
SIMONA PELLEGRINI